Nel sistema creato dalla NWA, ogni promoter aveva il totale controllo
all’interno del proprio territorio regionale, ma soprattutto era
protetto da eventuali attacchi esterni. In ogni zona venivano contesi
numerosi titoli, che prendevano alcune caratteristiche denominazioni:
molto comuni erano i vari NWA United States Heavyweight Championship
oppure NWA North American Heavyweight Championship; per distinguerli
l’uno dall’altro, veniva inserita tra parentesi la provenienza, come ad
esempio NWA United States Heavyweight Championship (Chicago version),
NWA North American Heavyweight Championship (Florida version).
L’NWA World Heavyweight Championship è stato detenuto dai più grandi
lottatori di sempre, quali Lou Thesz, Jack Brisco, i fratelli Funk,
Harley Race fino ad arrivare a Ric Flair. Forse agli appassionati
italiani questi nomi dicono ben poco: eppure, per tutti gli storici e
addetti ai lavori d’oltreoceano, sono stati tutti campioni eccezionali,
le cui gesta meritano di essere raccontate.
La NWA aveva una struttura molto particolare: all’interno di essa,
infatti, esistevano numerose organizzazioni regionali indipendenti l’una
dall’altra, ma che riconoscevano tutte lo stesso campione del mondo;
così a partire dagli anni ’50, si sviluppò il sistema territoriale, che
avrebbe contraddistinto il wrestling per oltre tre decadi. Il detentore
dell’NWA World Heavyweight Championship
era obbligato a visitare tutti i territori affiliati alla NWA e sfidare
i principali lottatori locali; in questo modo, emerse la figura del
touring / travelling champion. Ricevere la prestigiosa cintura era un
onore senza eguali: significava essere il miglior wrestler del mondo.
La National Wrestling Alliance (NWA) è una delle più importanti e storiche organizzazioni di wrestling ancora oggi esistenti: istituita nel 1948, la NWA ha imposto per lunghissimo tempo il proprio marchio non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo; fino a metà degli anni ‘80, l’NWA World Heavyweight Championship era senza dubbio il più prestigioso titolo dell’intero panorama nonché il sogno di qualunque lottatore.
La prima versione del titolo pesi massimi NWA, famoso con il nome "Ten Pounds of Gold" |
Il sistema territoriale
Inserita all’interno del sistema territoriale, c’era anche la (W)WWF. Nonostante per qualche anno, l’organizzazione della famiglia McMahon rimase indipendente dalla NWA, il titolo (W)WWF era meno importante, visto che era confinato negli Stati del Nord-Est; l’NWA World Heavyweight Championship, invece, veniva riconosciuto in tutto il mondo. Nel 1971, Vince McMahon Sr. decise di rientrare all’interno della NWA e quindi fu costretto a riconoscere l’NWA World Heavyweight Championship come unico titolo mondiale.
Il sistema territoriale (e di conseguenza la NWA) iniziò a decadere agli inizi degli anni ’80, quando Vince McMahon Jr. acquisì la WWF e preparò una politica d’espansione molto aggressiva. Sebbene la NWA sia adesso un’organizzazione minore, la sua storia deve essere ricordata: nessun altro titolo (neanche il WWE Championship) può vantare una tradizione e un prestigio paragonabili all’NWA World Heavyweight Championship.
1 – Introduzione
"NWA wrestling is professional wrestling" Robert Trobich, executive director della NWA fino al 2012
La National Wrestling Alliance (NWA) è una delle più importanti e storiche organizzazioni di wrestling ancora oggi esistenti: istituita nel 1948, la NWA ha imposto per lunghissimo tempo il proprio marchio non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo; fino a metà degli anni ‘80, l’NWA World Heavyweight Championship era senza dubbio il più prestigioso titolo dell’intero panorama nonché il sogno di qualunque lottatore.
Ciononostante, la NWA non mai suscitato grandi emozioni in Italia: attualmente, l’NWA World Heavyweight Championship è un titolo minore, privo di reale interesse; sui siti e i forum italiani non c’è alcuna discussione (o quasi) sulla NWA e sui pretendenti a quella cintura. Se pensiamo al glorioso passato, forse alcuni appassionati meno giovani ricorderanno che Dan Peterson talvolta parlava dell’altra federazione (la NWA, appunto) e del suo campione più celebrato (Ric Flair): tuttavia, in Italia non sono mai state trasmesse le sfide del Nature Boy e degli Horsemen contro Ricky Steamboat, Dusty Rhodes e i Road Warriors; di conseguenza, era molto difficile interessarsi ad un’organizzazione di cui si sentiva solo parlare.
Alcuni appassionati, invece, confondono la NWA con la World Championship Wrestling (WCW), che negli anni ’90 sfidò apertamente la WWF: sebbene le vicende di NWA e WCW siano indiscutibilmente intrecciate, queste due organizzazioni rimasero sempre distinte l’una dall’altra. Non sorprende quindi che la storia della NWA (che è la storia del wrestling) sia spesso trascurata nei siti italiani. In questo lavoro sarà raccontata la storia della NWA e dell’NWA World Heavyweight Championship: l’attenzione cadrà non solo sulle sfide sul ring e sui lottatori più rappresentativi, ma anche su tutti gli eventi che si sono verificati dietro le quinte e che hanno cambiato il mondo del wrestling; si capirà quindi che la WWF/E è al vertice del wrestling mondiale da solamente venticinque anni.
Vista la complessità dell’argomento, potrà essere fornito soltanto un resoconto molto superficiale; l’ultimo capitolo presenterà una serie di testi che permetteranno al lettore interessato di approfondire le proprie conoscenze.
2 - Le origini
Le origini della National Wrestling Alliance risalgono al 1948, quando un gruppo di promoters del Midwest s’incontrarono in un hotel a Waterloo, Iowa; per capire appieno le ragioni e gli obiettivi di quella riunione, è necessario analizzare l’evoluzione del wrestling nei vent’anni precedenti. Dopo l’epopea di George Hackenschmidt, Frank Gotch e Joe Stecher all’inizio del XX secolo, il World Heavyweight Title si era frammentato e spezzettato tra numerosi organismi, spesso collegati a commissioni sportive oppure federazioni pugilistiche: a cavallo degli anni ’20 e ’30, ce ne erano almeno tre che presentavano un proprio campione, vale a dire la National Wrestling Association (da non confondersi con la futura Alliance), la New York State Athletic Commission e la American Wrestling Association (da non confondersi con la AWA di Verne Gagne).
La National Wrestling Association (NWAss) era stata istituita nel 1930 sotto l’egida della National Boxing Association (la futura World Boxing Association); il suo principale promoter era Anthanasios Pakiotis, più noto come Tom Packs, che trasformò la città di St. Louis (e di conseguenza lo stato del Missouri) in una delle capitali del wrestling americano. Grazie a Tom Packs, furono portati alla ribalta eccellenti lottatori quali Bronko Nagurski (che oltre a combattere, giocava nei Chicago Bears della NFL), Ray Steele, Sandor Szabo, ma soprattutto Lou Thesz. La New York State Athletic Commission era un’altra organizzazione molto potente nel mondo del pugilato (qualche anno più tardi, avrebbe contribuito alla fondazione del World Boxing Council) e tra i propri campioni principali poteva annoverare Jim Londos e Ed “Strangler” Lewis. La American Wrestling Association, invece, aveva come principale promoter Paul Bowser ed era collegata alla città di Boston.
Nonostante alcuni incontri speciali, ogni organismo era geloso della propria indipendenza e non amava le sfide per l’unificazione del titolo: negli anni ’40, il numero di cinture crebbe in modo esponenziale, tanto che in una sera furono disputati addirittura dodici incontri valevoli per il World Heavyweight Championship; di conseguenza, la credibilità del wrestling crollò inevitabilmente, provocando un ovvio calo d’interesse tra gli appassionati.
Nel Midwest, il wrestling godeva di grandissima popolarità, grazie soprattutto al lavoro di Tom Packs; tuttavia, il suo atteggiamento da dittatore non era molto apprezzato dagli altri promoters della zona, che cercarono un sistema per diminuirne il potere. Tra questi possiamo ricordare Orville Brown, uno dei più rinomati lottatori dell’epoca: originario del Kansas, Brown aveva conquistato il Midwest Wrestling Association World Title nel 1940, diventando ben presto uno dei beniamini del pubblico. Oltre a combattere, Brown era anche uno dei principali bookers, quindi aveva grande potere decisionale fuori del ring.
Tuttavia fu Paul “Pinkie” George a prendere decisamente l’iniziativa: partendo dal suo Iowa, George iniziò un lento ma inesorabile lavoro nel Midwest, creando un network con altri promoters della zona, quali Tony Stecher (Minneapolis, Minnesota), Max Clayton (Omaha, Kansas), Orville Brown e soprattutto Sam Muchnick. Nel 1941, due promoters del Kansas, vale a dire i fratelli William (noto anche come Billy Sandow) e Maxwell Baumann, avevano creato la National Wrestling Alliance, un’organizzazione con cui sfidare Tom Packs: Roy Dunn fu il primo detentore del titolo NWA, che poi passò nelle mani di Ed Virag, Bill Longson, Ray Steele, Dave Levin, Orville Brown e Sonny Myers; tuttavia, il vero padrone della NWA era Pinkie George, che decideva a proprio piacimento (o quasi) chi avrebbe detenuto la cintura e quando l’avrebbe dovuta cedere.
Sam Muchnick, invece, era nato a St. Louis nel 1905 e faceva parte di una famiglia di origini ucraine che si era appena stabilita negli Stati Uniti. A circa vent’anni, iniziò la propria carriera come giornalista sportivo, scrivendo articoli sulle discipline più disparate; negli anni ’30, entrò nell’entourage di Tom Packs, e quindi conobbe i principali lottatori del Midwest. Tuttavia con il passare del tempo, il rapporto con il leader della NWAss si deteriorò, terminando definitivamente nei primi anni ’40; nel 1945, dopo una lunga serie di richieste alla Missouri Athletic Commission, Muchnick riuscì ad ottenere la licenza per organizzare eventi sportivi e così poté iniziare la carriera come promoter.
Il 18 gennaio 1948, Des Moines, Iowa ospitò un importante meeting con Pinkie George, Tony Stecher, Max Clayton più altri tre promoters, quali Bill Colbert (St. Paul, Minnesota), Max Yeargain (Topeka, Kansas) e Tom McHugh (Kansas City, Missouri); questo incontro fu il preludio a un altro ancora più importante. Il 18 5 luglio 1948, la Gold Room dell’Hotel President di Waterloo ospitò la riunione che cambiò per sempre il mondo del wrestling: vi parteciparono Pinkie George, Max Clayton, Orville Brown, Sam Muchnick e Wally Karbo (che rappresentava Tony Stecher); l’invito era stato esteso anche a Fred Kohler (Chicago), che pur non riuscendo a essere presente a Waterloo, avrebbe accettato le decisioni finali. Al termine del meeting, la nuova versione della National Wrestling Alliance era stata ufficialmente istituita, assieme ai suoi nove principi fondamentali. Di estrema importanza furono i primi tre, che possiamo così riassumere:
1) La NWA è un gruppo cooperativo i cui membri sono liberi di gestire il proprio territorio senza disturbi o interferenze da parte degli altri membri.
2) Tutti i territori sono protetti da invasioni esterne. Inoltre, i membri della NWA devono aiutarsi reciprocamente.
3) La NWA riconosce un solo heavyweight champion e un solo junior heavyweight champion.
NWA Jr. Heavyweight Championship |
I primi due principi davano stabilità e soprattutto una certa libertà ai promoters, che quindi potevano gestire gli affari all’interno del proprio territorio senza particolari pericoli: chiunque avesse provato a interferire si sarebbe trovato contro tutti gli altri promoters. Ma fu il terzo principio a essere la chiave del successo: sebbene tutti i promoters aderenti alla NWA potessero istituire titoli a piacimento nella propria organizzazione, erano altresì obbligati a riconoscere lo stesso campione del mondo; per la prima volta dopo tantissimi anni, si cercava di fare chiarezza sul World Heavyweight Title e di rimuovere tutte le contraddizioni che avevano minato la credibilità del wrestling. Il 25 settembre 1948 a Minneapolis si svolse un’ulteriore riunione, che oltre a portare qualche modifica allo statuto della NWA, ne stabilì i soci fondatori, vale a dire Tony Stecher, Al Haft (Columbus, Ohio), George Simpson (membro della Midwest Wrestling Association), Harry Light (Detroit), Sam Muchnick e ovviamente Pinkie George; quest’ultimo fu eletto presidente della NWA, carica che due anni più tardi sarebbe passata a Muchnick.
I piani originali della NWA erano limitati al Midwest, tuttavia ben presto iniziò l’espansione in tutti gli Stati Uniti e non solo: ad esempio nel 1949, Paul Bowser e Stu Hart vi aderirono con la American Wrestling Association (Boston) e la Stampede Wrestling (Calgary); negli anni ’50, fu la volta del Consejo Mundial de Lucha Libre e della Japan Pro Wrestling Alliance, oltre ad almeno trenta altre organizzazioni provenienti da tutti gli Stati Uniti. Nel 1969, ci fu addirittura l’ingresso dell’australiana World Championship Wrestling (omonima della ben più celebre rivale della WWF), guidata dal promoter Jim Barnett. Era così stato creato il sistema territoriale che avrebbe caratterizzato il wrestling fino ai primi anni ’80.
3 - The NWA World Heavyweight Championship
In altri territori, invece, i titoli prendevano il nome dello stato di cui facevano parte: a questo proposito possiamo ricordare i prestigiosi NWA Missouri Heavyweight Championship, NWA Texas Heavyweight Championship, e NWA Georgia Heavyweight Championship. La NWA, inoltre, contava diversi territori in Canada, ognuno dei quali presentava la propria versione dell’NWA Canadian Heavyweight Championship oppure dell’NWA British Empire Heavyweight Championship.
I titoli potevano anche avere altre denominazioni: l’NWA International Heavyweight Title, per esempio, veniva conteso in Giappone, prima nella Japan Pro Wrestling Alliance (di Rikidozan) e poi nella All Japan Pro Wrestling (di Giant Baba); inoltre, non mancavano i vari NWA Southeastern Heavyweight Championship, NWA Pacific Coast Heavyweight Championship, mentre diversi territori istituirono i cosiddetti Television Championships. Sebbene gli incontri di coppia abbiano sempre riscosso una certa popolarità tra gli appassionati, la NWA impose un titolo unificato soltanto nel 1992; per questo motivo, ogni territorio poteva presentare la sua versione dell’NWA World Tag Team Championship.
Come facilmente intuibile, alcuni titoli erano prettamente legati ad una determinata zona geografica: l’NWA Texas Heavyweight Championship veniva conteso in Texas, mentre l’NWA Pacific Coast Heavyweight Championship a San Francisco, a Los Angeles e a Vancouver. Altri invece parevano possedere una valenza nazionale o addirittura internazionale, come l’NWA United States 8 Heavyweight Championship o l’NWA North American Heavyweight Championship; tuttavia, anche questi titoli erano collegati ad uno specifico territorio e non venivano mai contesi al di fuori di esso: ad esempio, la San Francisco version dell’NWA United States Heavyweight Championship era completamente slegata ed indipendente da quelle di Chicago, di Detroit o dei Central States (Missouri).
L’unico titolo su cui non ci potevano essere discussioni e che era riconosciuto ovunque era l’NWA World Heavyweight Championship; pur essendo legato a una particolare organizzazione, il detentore era obbligato a recarsi in tutti gli altri territori, dai più grandi ai più piccoli, e sfidare i principali wrestlers locali. Per le organizzazioni minori, l’arrivo del campione del mondo era un evento eccezionale, che veniva preparato con largo anticipo.
Ovviamente, un campione del mondo credibile era vitale per il successo della Alliance, quindi i promoters lo sceglievano con estrema attenzione; un valido candidato per il titolo mondiale doveva soddisfare una serie di requisiti, quali:
• Saper combattere qualunque tipo di incontro, da una scazzottata senza regole ad una sfida molto tecnica.
• Avere la resistenza fisica necessaria per rimanere un’ora sul ring: spesso gli incontri per il titolo terminavano in parità allo scadere del sessantesimo minuto (i cosiddetti Broadways); solo chi fosse stato in grado di resistere sul ring per così tanto tempo poteva essere considerato.
• A seconda della serata, saper interpretare sia il ruolo del buono sia del cattivo.
• Essere fonte di guadagno in ogni territorio, dalla East Coast alla West Coast, passando per Canada, Messico e Giappone.
• Esaltare il pubblico e mettere in mostra le doti del beniamino locale, sconfiggendolo soltanto dopo una dura battaglia.
• Avere delle doti da shooter: se un promoter / lottatore non avesse rispettato gli accordi stabiliti ma cercato di modificare l’esito predeterminato in anticipo, il campione del mondo avrebbe dovuto bloccare gli attacchi non previsti e mettere le cose a posto.
• Limitare il più possibile gli aspetti clowneschi e buffoneschi: le gimmick esagerate non si confacevano a un campione del mondo.
La scelta, quindi, veniva fatta dopo numerose riunioni, discussioni e, soprattutto, una votazione finale fra tutti i membri della NWA: indubbiamente ogni promoter voleva che il campione provenisse dal proprio territorio, tuttavia la decisione doveva portare dei vantaggi all’intera Alliance. Indossare la cintura era un grandissimo onore per il lottatore designato, ma era anche un onere: essere continuamente in viaggio era fonte di stress e fatica, che pochi potevano sopportare. Inoltre, il campione doveva depositare diecimila dollari (somma successivamente portata a venticinquemila) per evitare che portasse la cintura in un’organizzazione differente; quando avveniva un passaggio del titolo, al campione sconfitto veniva restituita la somma versata con gli interessi.
La scelta iniziale fu abbastanza scontata e premiò Orville Brown, che così si fregiò del primo NWA World Heavyweight Championship. Brown era uno dei più celebri lottatori della nazione durante gli anni ’40: soprattutto nel Midwest, era una fonte di guadagno assicurato al botteghino. Il 15 marzo 1949, St. Louis ospitò un incontro tra Orville Brown (campione della NWA) e Frank Sexton (campione della AWA – Boston): dopo una lunghissima battaglia, il primo riuscì a prevalere, unificando una parte del titolo; grazie a Brown, la NWA riusciva sempre a riempire le arene e i palazzi dello sport. Per completare l’unificazione del titolo, era però necessario convincere Lou Thesz, che deteneva la cintura della NWAss: finalmente, gli organizzatori riuscirono nel loro intento e così fissarono la grande sfida per il 25 novembre 1949 a St. Louis. Purtroppo, il 1° novembre Orville Brown fu coinvolto assieme al collega Bobby Bruns in un terribile incidente stradale: Brown subì gravissime ferite e lesioni in tutto il corpo, tanto che dovette abbandonare la propria carriera da lottatore; tuttavia, rimase nel mondo del wrestling, diventando un influente promoter. Meno gravi, invece, furono le conseguenze per Bruns, che poté risalire sul ring qualche tempo dopo. Inevitabilmente, l’attesissima sfida fu cancellata e quindi Thesz fu proclamato NWA World Heavyweight Champion.
Nonostante il grande dispiacere per Orville Brown, la National Wrestling Alliance aveva finalmente raggiunto il proprio scopo: unificando il titolo, aveva rimosso ogni dibattito riguardo al vero campione del mondo; per questo motivo, l’NWA 10 World Heavyweight Championship è considerato l’ideale continuazione del titolo assegnato a Georg Hackenschmidt nel 1905. Anche se non si potrà mai sapere se avrebbe vinto l’incontro con Brown, Thesz era una garanzia: difficilmente si sarebbe potuto trovare un lottatore migliore rispetto al campione di origine ungherese. Thesz aveva tutte le caratteristiche necessarie per essere il detentore della cintura: era forte, integro, ma soprattutto rispettato in ogni territorio, permettendo alla NWA di acquisire credibilità in tutta la nazione; grazie all’avvento della televisione, Thesz entrò nelle case di ogni appassionato americano.
Il 21 maggio 1952, Thesz salì sul ring del Gilmore Field (Hollywood) per sfidare Baron Michele Leone (originario di Pettorano sul Gizio, L’Aquila), il detentore del Pacific Coast Heavyweight Title di Los Angeles: dopo una battaglia durata quarantadue minuti, Thesz si aggiudicò l’incontro, togliendo ogni dubbio su chi fosse il campione del mondo.
Nel 1957, Thesz si recò in Giappone per sfidare l’idolo locale Rikidozan, diventando un mito anche per gli appassionati del Sol Levante; il primo incontro tra i due campioni terminò senza vincitore dopo sessanta appassionanti minuti. Lou Thesz detenne l’NWA World Heavyweight Title essenzialmente fino al 14 novembre 1957, quando fu battuto da Dick Hutton a Toronto. In verità nei due anni precedenti, Thesz aveva subito delle sconfitte contro Leo Nomellini, Whipper Billy Watson ed Edouard Carpentier: tuttavia, la NWA non ha mai riconosciuto i regni di Nomellini e Carpentier, mentre quello di Watson durò meno di sei mesi. Dick Hutton mantenne la cintura fino al 9 gennaio 1959, quando a St. Louis fu sconfitto dal neozelandese Pat O’Connor.
Dopo essere stato sconfitto da Hutton, a Thesz fu assegnato l’NWA International Heavyweight Title; il 27 agosto 1958 a Los Angeles, il titolo passò nelle mani di Rikidozan, che lo portò con sé in Giappone, mantenendolo fino al 1963, anno in cui fu assassinato. Nel 1965, il titolo fu conquistato da Shohei Giant Baba.